Emma Errico, classe 1994, è arrivata al Sassuolo Femminile la scorsa estate con l'obiettivo di migliorarsi ancora e dare il proprio contributo alla stagione della formazione emiliana. Con 10 presenze in campionato la giocatrice ha sicuramente fatto la sua parte dimostrando di avere le qualità per vestire la maglia neroverde. Dagli esordi con la formazione dell'Amicizia Lagaccio Errico ha sempre mostrato tutta la propria grinta. Nel triennio 2014-2017 ha vestito la maglia del Cuneo con ottimi risultati tanto da ottenere 68 presenze contornate da 13 reti e la conquista del campionato di Serie B nella stagione 2015-2016. Successivamente la sua carriera professionale l'ha portata a vestire prima i colori del San Zaccaria e poi quelli del Tavagnacco. E dopo le 21 presenze con la squadra friulana ecco arrivare la chiamata da parte del Sassuolo Femminile, una chiamata alla quale Errico ha risposto subito affermativamente. La centrocampista si è concessa per una intervista esclusiva ai microfoni di 'calcioline.com'. L'Intervista a Emma Errico: Emma sei arrivata a Sassuolo lo scorso anno, come è stato l'impatto con la realtà neroverde? Ho trovato nel Sassuolo prima che una società professionistica come la ritenevo e l'ho sempre pensata una vera e propria famiglia. Una magnifica scoperta, in un'unica parola, stupenda, fatta di persone serie e professionali. Tu giochi a centrocampo, ma per chi ti conosce meno, come ti descriveresti per caratteristiche tecniche e fisiche? Sì, nasco e mi sento a tutti gli effetti una centrocampista, mi trovo molto bene con l'idea di gioco del mister Piovani, mai buttare via la palla e dare imprevedibilità all'azione, ma allo stesso tempo gioco semplice. Mi manca un po' la finalizzazione, arrivo sempre poco vicino alla porta avversaria, ma è un lato a cui sto lavorando. Nel calcio d'oggi devi andare alla ricerca della giocatrice completa per emergere, visto che il calcio femminile sta crescendo anno dopo anno. Mi reputo una giocatrice con una buona tecnica e visione di gioco anche se lo faccio vedere sempre troppo poco e mi considero una buona incontrista. Hai compiuto 26 anni in tempi di lockdown, come hai vissuto quel periodo e come è stato quel tuo 'giorno speciale'? Ebbene sì, bé un qualcosa di 'unico' e spero non ripetibile! No scherzo, un qualcosa di diverso dai, non sono una che ama tanto la vita mondana ma è stato il primo compleanno distante da casa, una piacevole giornata resa unica per quanto è stata possibile da alcune mie compagne del Sassuolo Che colgo l'occasione di ringraziare, per la forza che ci siamo date in questo momento, duro un po' per tutti. In tutte le tue esperienze calcistiche precedenti ha sempre trovato la via del gol, a quando la prima rete con il Sassuolo? Mi verrebbe da risponderti: subito! Una rete che attendo, desidero, ma che sicuramente arriverà quando meno me lo aspetto. Lavoro, lavoriamo in settimana per la ricerca del gol. Si parla sempre di squadra quindi la felicità di un gol e sempre bella, però, dai, spero presto. E sarà sicuramente una grande emozione. In quale fondamentale ritieni di poter ancora crescere a livello tecnico? In questo periodo sto lavorando tanto sui miei 'limiti' curando il particolare che magari, vista la tempistica, non puoi permetterti di fare nel corso dell'anno calcistico. Sono una persona molto esigente, che accetta e ascolta. Ho iniziato un nuovo percorso personalizzato e non vedo l'ora di riniziare per potermi esprimere con la palla tra i piedi, la strada sarà ancora lunga, ma sento di aver fatto dei passi in avanti. Qual'è il tuo sogno nel cassetto? Il sogno del cassetto? Come ogni giocatrice indossare la maglia azzurra, la maglia della tua nazione, lottare per una nazione intera credo che sia il sogno più grande che una calciatrice possa ambire e desiderare. Hai un idolo che ti ha ispirato per dare sempre il meglio nel tuo ruolo di centrocampista? Allora il mio primo idolo è stato il capitano, Francesco Totti, mi sono innamorata fin da piccola del suo tocco, fantasia, classe. Poi con gli anni accostandomi appunto al mio ruolo non posso non prendere come esempio Andrea Pirlo: un maestro, anzi, il maestro. Laureata in Scienze Motorie pensi di potere rimanere nel mondo del calcio anche una volta che avrai appeso gli scarpini al chiodo? Oddio, non penso tanto a quel momento, ma sicuramente si, sto svolgendo una magistrale specializzata in questo momento, il mio sogno sarebbe collaborare con un club professionistico e poter trasmettere valori, esperienze e, perché no, consigli a chi come me ama questo sport. A tuo avviso quali sono i campionati di calcio femminili più importanti a livello europeo e mondiale? Per fortuna il calcio femminile lo vedo sempre più in crescita, credo che al giorno d'oggi siano ancora un gradino sopra nazioni come Germania, Inghilterra e Francia. Il Sassuolo è una realtà ormai consolidata a livello calcistico con una importante progettualità, sia a livello maschile che femminile. Secondo te cosa servirebbe ancora per fare ancora un passo in avanti? Il Sassuolo è un'unica realtà, da tutti i punti di vista, professionistica. Grazie all'Unione (che è vero che fa la forza) con il maschile. Ogni giorno lavora per migliorarsi per il futuro e non è cosa da poco, è stato un anno difficile per la famiglia neroeverde vista la perdita del Patron Squinzi e della Dottoressa Spazzoli. Ma credo che da buon condottiero Giorgio Squinzi abbia lasciato il Sassuolo in ottime mani dove la parola chiave è lavorare, lavorare e lavorare, e penso che questa sia la forza che faccia del Sassuolo una società seria, composta da persone umili. ma ambiziose. Il ringraziamento ad Emma Errico e all'ufficio stampa del Sassuolo Femminile che ha permesso questa intervista in esclusiva. Intervista a cura di: Simone Beltrambini

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