Sarah Essam: l'egiziana ha lottato per arrivare allo Stoke City
Sarah Essam, prima giocatrice egiziana e araba a trasferirsi nella FA Women's Premier League alla corte dello Stoke City nel 2017, ha parlato dei suoi esordi e delle difficoltà incontrate per arrivare dove si trova ora. La calciatrice, diventata un simbolo nel proprio paese, ha fatto alcune considerazioni su come il mondo del calcio femminile l'abbia accolta.
L'egiziana ha raccontato: "Crescendo ho giocato a calcio con mio fratello. Ero l'unica ragazza di un gruppo di ragazzi a prendere a calci un pallone. Mi piaceva il calcio anche se ero molto brava a basket, ma naturalmente era una sfida e quindi non ho esitato a optare per il calcio su tutti gli altri sport. Nel corso del tempo ho acquisito più abilità nel competere con i ragazzi fino a quando non sono diventata migliore di loro. È stato bellissimo avere il riconoscimento da parte dei ragazzi delle mie capacità calcistiche, soprattutto in una società che ha sempre considerato il calcio un 'gioco da ragazzi'. Ho affrontato alcune resistenze della mia famiglia che inizialmente pensava che il calcio non sarebbe stato l’ambiente adatto a me".
L'attaccante nativa del Cairo ha anche aggiunto un ricordo sui suoi inizi: "Ho bussato a tutte le porte e ho finito per fare prove con diversi club, fino a quando finalmente ho firmato per Stoke City nel 2017 in quello che è stato il momento migliore della mia carriera. Sono stata molto felice di raggiungere un punto in cui ho potuto mostrare il mio potenziale. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma ero psicologicamente e mentalmente motivata a compiere questa grande transizione. Devo ammettere che questo rapido adattamento non sarebbe stato possibile senza l’aiuto che ho ricevuto dalle mie compagne di squadra. Mi hanno sempre sostenuto. Non sono solo compagne di squadra, ma anche amiche intime con le quali rimango in contatto quando sono al Cairo". Per lei quello passato è stato l'anno migliore viste le 12 reti segnate in 12 incontri disputati.
La Essam, dopo questo traguardo, ha spiegato: "Solo giocare in Inghilterra sarebbe stato un grande primo passo nella carriera a cui aspiro, ma diventare capocannoniere della mia squadra significa molto e mi motiverà a continuare a lavorare duro. Spero anche di capitalizzare questi risultati ed esperienze e di trasmetterli alle altre giocatrici in Egitto".
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