L'Hellas Verona, dopo stagioni sicuramente soddisfacenti, è riuscito a confermare la massima serie grazie al successo nello spareggio contro lo Spezia. Ora, però, a distanza di qualche tempo, e con un mercato estivo alle porte, ecco emergere la volontà della proprietà, una volontà che potrebbe portare a un clamoroso cambio in cabina di regia.
 
Il Presidente Maurizio Setti, interrogato sull'ipotesi di vendere la società, ha risposto: "Dodici anni fa ero seduto qui con Sean e Martinelli e avevo promesso determinate cose. I numeri hanno validità assoluta nella vita: credo che questo sia sempre stato il mio Verona, ho sempre detto di essere predisposto ad ascoltare chi possa avere più disponibilità di me. Anche se non è tutto nel calcio: pensiamo al Chelsea, che spende moltissimo per arrivare tredicesimo in campionato. La sofferenza c'è sempre stata nella storia di questo club. Il mio sogno è sempre quello di provare a fare qualcosa in più di uno Scudetto e basta, che resterà irraggiungibile nel calcio di oggi. Chi mi conosce sa quanto tenga a questo club: nell'ultima conferenza che feci dissi che mi stavo ammalando per il Verona. Non posso dire se il sentimento nei miei confronti dei tifosi e soprattutto della Curva sia giusto o sbagliato. In questo club se un giocatore è molto bravo è sempre di passaggio: la nostra bravura dev'essere quella di mettere sempre sul piatto un altro calciatore altrettanto valido. Hien e Doig sono calciatori che ha acquistato Marroccu. È assurdo quando sento dire che preferisco andare in B perché c'è il paracadute, è allucinante. L'onestà che ho io nel trasmettere cosa posso fare e come posso farlo è identica a dodici anni fa. Il mio sogno rimane quello di realizzare un centro sportivo, vorrei lasciare quello quando me ne andrò, oltre ovviamente alla squadra in Serie A". 


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