Il Barcellona, dopo avere rischiato di perdere il suo giocatore più rappresentativo nella passata estate, sembra condannato a dover salutare Lionel Messi al termine di questa stagione. Il campione argentino, in scadenza di contratto, nonostante il desiderio di molti di convincerlo a rimanere con indosso la maglia blaugrana, non è più un lusso che il club può permettersi.

La società spagnola, infatti, sta vivendo una profonda crisi economica che costringerà la futura presidente a un più che probabile ridimensionamento. Il Barcellona, guardando la memoria economica del club catalano per la stagione 2019-2020, avrebbe accumulato un debito compessivo superiore al miliardo di euro (per la precisione un miliardo e 173 milioni di euro).

Di questa cifra 730 milioni di euro di debito sarebbero "a breve termine", mentre i restanti 443 milioni sarebbero "a lungo termine". Inoltre va sottolineato che la società iberica dovrebbe ancora corrispondere ad altri club per giocatori acquisiti in passato la somma di 196 milioni di euro.

Nel concreto il Barcellona deve ancora pagare al Liverpool ben 70 milioni di euro per l'acquisto del brasiliano Coutinho, 48 milioni all'Ajax per il centrocampista De Jong oltre a 21 milioni al Gremio per il brasiliano Arthur, che nel frattempo si è trasferito alla Juventus che nello scambio con Pjanic deve ai blaugrana un rientro di poco più di un milione di euro (decisamente inezie rispetto al mostruoso debito in cui versa il club spagnolo). I blaugrana inoltre devono ancora 20 milioni di euro al Valencia per Neto, più di 20 milioni al Bordeaux per Malcom e sempre 20 milioni circa al Braga per Trincao. A questo punto la riconferma di Messi appare impossibile.


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