L'esonero di Roberto D'Aversa era atteso, ma non tutti hanno compreso il vero motivo del divorzio. La società emiliana, attraverso il comunicato ufficiale, ha fatto sapere: "Il Parma Calcio 1913 comunica di aver sollevato Roberto D’Aversa dall’incarico di allenatore della Prima Squadra. Nelle ultime settimane sono infatti venute meno quella coesione, unità di intenti, sintonia ed entusiasmo reciproco alla base dei successi raggiunti insieme negli ultimi quattro anni". Ma D'Aversa non lascia Collecchio con astio, anzi, le sue parole, con una lettera aperta, lasciano una possibilità ad un suo futuro ritorno al "Tardini": "Arrivederci Parma, dopo quattro anni di successi, di lotte, di vittorie, sorrisi e traguardi raggiunti, è arrivato il momento di salutarci. Abbiamo vissuto insieme un’esperienza grandiosa, abbiamo assaporato il gusto dell’impresa, grazie al lavoro e al sacrificio di tutti abbiamo raggiunto risultati impensabili. Resi possibili grazie all’appoggio incondizionato di una proprietà fatta di uomini, tifosi del Parma, appassionati e uniti: come una famiglia. E di questa famiglia sono stato parte anche io, che insieme a loro sono cresciuto come uomo e come allenatore: il Parma mi ha dato fiducia e mi ha permesso di lavorare in serenità, accanto a gente per bene". L'allenatore ha aggiunto: "Ringrazio la famiglia Pizzarotti, Guido Barilla, Marco Ferrari, Giacomo Malmesi, l’ingegner Dallara, Angelo Gandolfi e Mauro Del Rio. Ci siamo accompagnati nella storia, con loro in sella i tifosi possono vivere tranquilli. Sono in buone mani. Un grazie particolare va anche ai miei giocatori, tutti quelli che ho allenato in questa splendida cavalcata. Come dico sempre: in campo ci vanno loro e se abbiamo vinto il merito è dei ragazzi. È stato un piacere condividere questo percorso anche con loro, ognuno dei quali mi ha dato tantissimo. Io sono un allenatore esigente, pretendo molto da me stesso e da chi mi sta accanto. Per questo devo ringraziare tutti i componenti della società: dai magazzinieri, indispensabili, ai segretari, dall’ufficio stampa, allo staff medico, dai dirigenti, dall’amministratore delegato Luca Carra, al Chief Operating Officer Stefano Perrone e tutti i dipendenti della sede. Ho combattuto fianco a fianco con Daniele Faggiano, un fine intenditore di calcio, un direttore sempre pronto per una parola di conforto. Un appoggio sicuro. Io e il mio staff – prezioso per me – abbiamo raggiunto risultati importanti grazie all’appoggio di tutti: fondamentale in questi anni è stata la figura di Alessio Cracolici, un team manager sempre presente. Il mio saluto va anche a una bandiera di questa società, che ho avuto la fortuna di conoscere in due versioni: quella di giocatore e quella di club manager. Alessandro Lucarelli è stato un riferimento. Impossibile dimenticare gli splendidi tifosi del Parma, ai quali va il mio più grande abbraccio. Il loro calore ci ha sempre scaldato, anche quando le cose non sono andate benissimo. Non è mai mancato il loro supporto. A chi ci ha applaudito, sostenuto, fischiato e criticato, soprattutto a questi ultimi, va il mio grazie. Senza la loro spinta, il loro stimolo a fare meglio, saremmo andati poco lontano. Arrivederci, Parma. Ti sarò per sempre grato".

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