Quella contro il Milan a "San Siro" è stata l'ultima panchina di Walter Zenga da tecnico del Cagliari. L'allenatore sperava in una riconferma, ma purtroppo la dirigenza ha fatto altre scelte. Proprio l'allenatore milanese ha raccontato: "E' nel diritto di un presidente fare ciò che vuole nel bene della società, io non ho nulla da rimproverarmi perchè in questo periodo era davvero complicato fare qualcosa di meglio". Zenga ha anche aggiunto: "L'unico difetto è stato subito i 10 punti per metterci in posizione tranquilla. Voglio ringraziare tutti, soprattutto i ragazzi che mi hanno dato l'anima e mi hanno dato una esperienza che mi porterò dentro per tutta la vita. Forse ho fatto male ad accettare un contratto fino a giugno, con una clausola per un traguardo quasi impossibile da raggiungere (il settimo posto, ndr). Ma io sono fatto così". La dirigenza, per voce dello stesso presidente Tommaso Giulini, ha annunciato il divorzio da Zenga annunciando, di fatto, il nome del suo successore, Eusebio Di Francesco. Il patron ha commentato: "Per noi è stato devastante avere così pochi punti, a inizio stagione la speranza era di rimanere più alto in classifica: c’è un po’ delusione, perché sin da quando sono diventato presidente volevamo una stagione diversa per il centenario. Con Maran abbiamo fatto un bel girone d’andata, Zenga ci ha fatto fare i punti salvezza; ma il tredicesimo posto non basta, Va dato grande merito a loro, ma abbiamo deciso di ripartire con un sorriso e un progetto nuovo. La decisione è di qualche ora fa, abbiamo bisogno di ripartire con entusiasmo che io avevo perso un po’ e non solo per la situazione covid. Di Francesco? Siete troppo curiosi (ride, ndr) stiamo discutendo e non si è finalizzato nulla. Di Francesco è uno dei nomi con cui discutiamo, non vi nego che potrebbe essere la nostra prima scelta".

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