A un certo punto della stagione la Juventus sembrava pronta a liberarsi di Alvaro Morata, poi la svolta. L'attaccante spagnolo, ancora in prestito oneroso dall'Atletico Madrid, ha iniziato a fare il 'Mandzukic' e con le sue qualità ha aggiunto alla quantità anche gol importanti. Ecco così la svolta e la decisione, già presa, di trattenere lo spagnolo.

Proprio Morata, in merito a come sono cambiate le cose, ha rivelato: "Bisogna lavorare, è un gioco di squadra e non bisogna guardarsi l’ombelico: bisogna dare tutto al servizio dei compagni. Sono molto contento perché abbiamo ritrovato la compattezza, lo spirito di sacrificio e di lotta. Abbiamo tanta gente fuori ancora, stiamo lavorando bene, aspettiamo con ansia chi è fuori ma dobbiamo essere positivi, perché nei nostri allenamenti e nella quotidianità si respira un’aria diversa da inizio stagione".

L'attaccante spagnolo ha anche aggiunto: "La verità è che da quando abbiamo ricominciato la stagione ho avuto una conversazione con il mister. Forse prima non mi sentivo così importante come adesso. Nel calcio come in qualsiasi lavoro quando arriva il tuo capo e ti dà fiducia, ti fa capire quello che pensa di te, è importante perché quando senti parole di stima si trasforma in forza e voglia di lavorare".

Morata, interrogato sul mercato e sul suo possibile futuro ancora alla Juventus ha solo ammesso: "Mah, non lo so, purtroppo non dipende da me. La mia voglia di Juve è cresciuta? Non è mai andata via. Se non sarò qua l’anno prossimo sarò il primo tifoso della Juve. Quello che posso fare io è lavorare da qui a fine stagione, cercare di vincere campionati che è quel che rimane nelle foto da far vedere ai bambini".


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